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Come si vive l’estate in Italia

Testo di Angélica M. Velazco J.

L’estate in Italia può significare tante cose: sole, caldo, feste, festival, amici, giornate interminabili, mare, montagna, … Ma può anche significare: rallentare o follia! Sia per le persone che decidono di rallentare che per quello che si fanno prendere dalla pura follia, esiste un denominatore comune cioè l’arrivo delle tanto attese ferie.

A fine giugno i bambini finiscono la scuola, il sole brucia di più e il caldo si fa sentire veramente; a luglio il sole brilla fino alle 21 e la giornata sembra eterna; si vede più gente in giro a passeggiare; le persone si incontrano con gli amici a fare l’aperitivo, o semplicemente a godere un po’ d’aria fresca. Già a fine luglio, le valigie di molti sono pronte per la partenza; i progetti di lavoro si devono finire di fretta perché si deve consegnare tutto prima di agosto, prima che l’ufficio chiuda.

Ci troviamo nel deserto…ah no, è estate in Italia

Arriva agosto e sembra che, nelle città italiane, il tempo si fermi. Strade vuote, negozi chiusi, caldo e silenzio. La prima impressione che ho avuto quando ho vissuto questa esperienza è quella di una città deserta, quasi fantasma. C’è qualche eccezione: nelle grandi città i supermercati grandi lavorano, anche se con degli orari speciali e il resto dei negozi scelgono dei giorni di ferie specifici che comunicano con un cartello alla porta con scritto “chiuso per ferie dal… al…”.

Tuttavia, c’è un’altra eccezione: i posti turistici di mare e montagna sono pieni. Lì si lavora tantissimo perché, ovviamente, tutte le persone che abbandonano le città si trovano in questi luoghi.

Agli italiani piace tanto viaggiare anche all’estero, a volte di più che in Italia perché in questo periodo i prezzi degli alloggi turistici sono molto cari.

Questo fenomeno di “abbandono delle città” fa parte della vita degli italiani e si ripete ogni anno. La gente si prepara per questo momento. Uno straniero magari non lo sa e non lo capisce la prima volta, ma quando decide di andare in un negozio il 15 agosto a fare la spesa o a comprare un deodorante e vede che le porte sono chiuse dappertutto, comincia a farsi delle domande.

Ma perché ad agosto il tempo si ferma?

Io ho individuato due motivi principali:

1. le ragioni pratiche dei tempi moderni: il caldo! Con temperature che vanno oltre i 30°C, anche se si lavora in ufficio con l’aria condizionata, il solo di uscire di casa può diventare molto faticoso e addirittura rischioso per bambini e anziani. Durante la mia prima estate in Italia, per me era molto strano vedere al telegiornale servizi riguardanti persone che morivano a causa del caldo e gli annunci sugli orari consigliati per uscire, senza correre il pericolo di disidratarsi.

Se questo è un problema adesso, immaginate com’era molti anni fa per i lavoratori nelle grandi industrie senza l’aria condizionata. Poi, le scuole sono chiuse dalla seconda metà di giugno fino a metà settembre, quindi è il momento in cui le famiglie hanno più tempo per pianificare e fare i viaggi.

2. Le ragioni storiche: il famoso Ferragosto. In Italia questo giorno è sacro, non si lavora, non si fa nulla, tranne che riposarsi o fare qualcosa come svago. Questo è un giorno di festa che si celebra il 15 agosto. Ho letto che il suo nome deriva dal latino feriae Augusti (riposo di Augusto), in onore di Ottaviano Augusto, primo imperatore romano, da cui prende il nome il mese di agosto e stabilisce questo giorno di festa per la prima volta. Stiamo parlando dell’anno 18 avanti Cristo (a.C.). In quell’epoca, l’attività commerciale principale era l’agricoltura ed era proprio in agosto che finivano i raccolti, principalmente del grano, attività molto faticosa che si svolgeva tutto l’anno.

Così, l’imperatore Ottaviano Augusto decise che nel mese di agosto si dovevano celebrare i raccolti (gli Augustali) e ci si dedicava interamente al riposo. L’imperatore aveva fissato il primo agosto come giorno di inizio del mese di riposo, poi la Chiesa Cattolica spostò la festività al 15 agosto, per farla coincidere con il giorno dedicato all’assunzione di Maria.

Più avanti, in epoca fascista, la tradizione del Ferragosto si è amplificata con le “sovvenzioni”, cioè una serie di vantaggi per le classi meno abbienti per poter permettersi di fare dei piccoli viaggi e godersi le vacanze.

Per ultimo, bisogna dire che anche se quasi tutti gli italiani spariscono dalle città ad agosto, non proprio a tutti piace andare in vacanza in questo periodo. C’è chi preferisce rimanere a casa e godersi la tranquillità della città come mai si vede durante l’anno: vuota, quasi tutta per sé stessi, per poi andare in natura durante la bassa stagione e riposarsi veramente.

Alcuni lo possono fare e altri no, per cui bisogna adattarsi. Chi si prende le ferie in agosto, deve prenotare tutto con molto anticipo per non trovare prezzi molto alti. Bisogna anche prepararsi mentalmente a incontrare tantissime persone in questi luoghi di vacanza. Chi decide invece di rimanere a casa, deve prepararsi a cambiare la routine: fare la spesa prima che chiuda tutto e segnarsi le date dei posti di interesse che rimarranno aperti.

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