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“Grazie a questo corso, sto capendo di più mio padre”

Storia di Ana Maria Viola Pinheiro

Ana Maria Viola è figlia di un italiano e una brasiliana, ma al contrario di molti discendenti di italiani, nella sua casa si è sempre parlata la lingua italiana, si è parlato dell’Italia, della cultura italiana, fino a quando, un bel giorno, qualcuno ha sminuito lei e sua sorella per questo motivo. Ana Maria Viola non ha smesso di voler imparare la lingua e ora sta ottenendo la sua rivincita.

Intervista di Débora Coldibelli

– Ciao Ana Maria Viola, come stai?

  • Ciao Débora. Tutto bene, grazie.

– Sei pronta per la nostra chiacchierata? Iniziamo con alcune domande facili: chi sei, quanti anni hai, dove vivi.

  • Mi chiamo Ana Maria Viola Pinheiro, ho 56 anni e sono di San Paolo.

– Ti piace vivere in questa città?

  • Sì, tantissimo. Adoro la mia città con tutta questa follia!

– Vorrei sapere com’è cominciata la tua storia con l’Italia e con la lingua italiana. Da dove viene questo interesse?

  • Io sono figlia di un italiano. Mio padre era italiano ed è venuto in Brasile durante la guerra, quando aveva 23 anni. È fuggito dalla guerra, ma ha sempre mantenuto un profondo amore per l’Italia e in famiglia ci incentivava molto a capire la cultura italiana. Pensati che perfino mia mamma che è mineira ha imparato a leggere e scrivere in italiano perché mio papà gli faceva scrivere delle lettere per mia nonna. Lui cercava di farci mantenere viva la lingua e la cultura italiana in casa e con noi parlava solo italiano. Fino a quando avevo cinque anni, abbiamo sempre parlato italiano, ma un bel giorno, io e mia sorella siamo andate con mio papà in una piazzetta vicino a casa. Ad un certo punto, una bambina si è avvicinata a me e a mia sorella perché stavamo giocando e abbiamo iniziato a parlare con lei in italiano. La mamma della bambina si è avvicinata e ha detto: “loro sono stupidi, non li ascoltare, andiamocene”. Da quel momento in poi, mio papà non ci ha più parlato in italiano; l’unico contatto che avevamo con la lingua era quando chiamavamo nostra nonna, ma questo succedeva solo a Natale e al primo dell’anno. Io sono da sempre un’appassionata dell’Italia, attraverso gli occhi di mio papà. È morto circa vent’anni fa, ma ancora oggi celebro il Natale come se lui fosse qui con noi e cantiamo Tu scendi dalle stelle, preghiamo in italiano prima di mangiare. Lui ci incentivava a fare questo.

– Quindi, tu hai sempre parlato italiano? Fin da bambina? Che cosa ti ha incentivato a studiare questa lingua?

  • Io lo parlavo, ma con il tempo ho smesso. Un po’ prima di compiere 18 anni sono andata al Consolato con mio papà per fare il riconoscimento della cittadinanza e una cosa mi ha fatto riflettere: capivo tutto quello che dicevano, ma non riuscivo a rispondere. In quel momento ho pensato che stavo richiedendo la cittadinanza, ma non sapevo parlare e questo non era possibile; dovevo compromettermi completamente. Quindi, ho fatto un corso tradizionale di italiano e l’ho concluso sapendo molto vocabolario, ma senza essere capace di costruire frasi. Sono andata in Italia e comunicavo con i miei cugini e le mie zie, ma non ero fluente. Facevo tanti errori, mi bloccavo, trattavo le persone per il “tu”.

– Come hai conosciuto Giulia e hai deciso di studiare di nuovo?

  • Giulia non sa questa cosa. Stavo lavorando con il digital marketing e una delle cose che mi avevano detto era di entrare in Instagram e vedere come le persone lavorano. Una delle cose più importanti nel digital marketing è l’onestà. Durante questa ricerca ho incontrato il profilo di Giulia e lei è unica, autentica e allo stesso tempo, professionale e questo mi ha toccato a tal punto che ho iniziato a seguire il suo profilo e vedendo i suoi post, il mio interesse è rinato. Così, ho deciso di partecipare all’evento gratuito di 4 giorni; mi sono innamorato di quello che stava succedendo e mi sono iscritta al corso. Sono molto felice della mia scelta.

– Perché sei felice della scelta? Che cosa ti piace?

  • Sai, il corso non è solo sulla lingua italiana. In questi ultimi 8 mesi, quello che Giulia mi ha dato, è stato capire meglio mio papà. Molte volte io dicevo: “nossa como ele é chato”. Giulia dice: “no, non è così. È italiano”. Quindi, solo oggi, capisco mio papà; quasi 20 anni dopo la sua morte, mi sento molto più vicina a lui, grazie a quello che Giulia ci trasmette. Inoltre, ora parlo con i miei cugini in Italia e sai cosa mi dicono?

– No, che cosa ti dicono?

  • Mi dicono: “Ana, cosa sta succedendo con il tuo italiano? Sei migliorata tantissimo”. E io rispondo che sto studiando la lingua, mi sto impegnando molto e la cosa più bella è che mi sto divertendo; ogni settimana vedo che sto migliorando.

– Prima di iniziare a studiare c’era qualcosa che pensavi fosse molto difficile, ma poi hai cambiato idea?

  • Penso che un corso online deve essere obiettivo, cioè bisogna dire tante cose in poco tempo e non tutti riescono a farlo. Giulia fa questo, parla con te. Il corso è registrato, ma sembra che lei stia parlando proprio a te. All’interno della piattaforma, posso fare domande e in poco tempo ho delle risposte. Si capisce che c’è una struttura di sotto, che ci sono delle persone che sono lì per noi ed è chiaro e onesto. Ogni centesimo che investi, vale la pena. Tutto quello che ti dà, è di livello alto e quando inizi a parlare con le persone e ti senti dire che il tuo italiano è ottimo, questo è un grande risultato. A volte, dobbiamo fare delle ricerche e Giulia ci dà dei consigli su come e dove cercare in siti italiani. Sinceramente, penso che il successo dell’online è l’impegno dello studente, ma bisogna avere del materiale di qualità e se sei una persona che si impegna, con la qualità del materiale che Giulia ci dà, non hai nessuna voglia di fermarti.

– Hai già terminato il corso?

  • Non ancora. Sono al modulo 20, ma voglio terminarlo entro settembre perché andrò in Italia a trovare la mia famiglia. Poi, voglio iniziare nuovamente tutto. Il mio obiettivo è studiare un’ora e mezza al giorno. Quando vado al lavoro, ascolto la playlist che Giulia ha creato, poi partecipo a un gruppo di preghiere solo con italiani. Non è difficile stare sempre in contatto con la lingua perché oggigiorno abbiamo molti mezzi. Il punto chiave è che qualcuno deve dirti quali sono i mezzi giusti, anche in base ai livelli di apprendimento che una persona si trova e noi vediamo questo nel corso di Itália da Giulia.

– Se potessi tornare indietro che consiglio daresti alla tua io del passato?

  • Avrei voluto aver più coraggio per poter passare un periodo in Italia. È come se questo corso mi avesse svegliata da un sonno profondo. Ho già parlato con mio marito sul voler vivere in Italia e ora stiamo cercando di pianificare questo. Ma sai, magari se quando ero più giovane avessi vissuto in Italia, non so se avrei ottenuto quello che sto ricevendo da questo corso. Principalmente questo avvicinamento con mio papà. Solo ora sto capendo molto di lui e questo non ha prezzo. Penso che questo sia anche dovuto alla maturità. Forse, era il momento giusto.

– Quale consiglio dai alle persone che stanno iniziando ora?

  • Innanzitutto dobbiamo conoscere la cultura e per farlo dobbiamo studiare. Ma studiare con chi sa insegnare, fare un corso che ti dà sia un insegnamento linguistico, sia culturale e il corso di Giulia ti offre tutto questo. Una compagna di corso, qualche giorno fa ha detto: “io sto facendo un corso di italiano nel quale faccio anche terapia, pianifico, gestisco la parte finanziaria, è un corso di italiano completo perché faccio tutto”. Quindi il suggerimento che dò è quello di rischiare, di provare, fate il corso, fate i vostri piani, supera gli ostacoli perché spesso le persone si nascondono dietro le paure, creando un’infinità di ostacoli e scuse per paura. Lasciate stare la paura e fate il corso. E soprattutto, divertitevi.

– Grazie Ana Maria per questa chiacchierata e per avermi permesso di conoscere la tua storia e quella della tua famiglia.

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