Pesquisar
Close this search box.

“Se hai un sogno, inseguilo”

Storia di Priscila Giacomo Fassini

La storia di Priscila inizia con un sogno: imparare l’italiano e conoscere o riconoscere la propria origine. Brasiliana di origine italiana, una delle emozioni più grandi che ha provato, è stata quella di conoscere la casa del suo bisnonno, comunicando in italiano. Il suo sogno si stava finalmente concretizzato. E c’è riuscita da sola, con determinazione, forza e molto amore per la sua famiglia.

Intervista di Débora Coldibelli

– Ciao Priscila. Siamo qui oggi perché voglio conoscere un po’ la storia di Priscila. Prima di tutto vorrei sapere chi sei.

  • Mi chiamo Priscila, ho 40 anni e in questo momento vivo in Svizzera.

– Ti piace dove vivi?

  • Mi piace molto, ma è stata una sfida perché ho vissuto negli Stati Uniti per un lungo periodo, a Boston. Poi, ho vissuto a Florianópolis e da lì mi sono trasferita in questo piccolo paesino di montagna. Quindi, passare da una città grande, capitale a un paesino piccolo ai piedi delle montagne è stato sfidante, ma oggi, dopo essermi adattata, mi sembra di vivere in una favola.

– Vuoi raccontarmi com’è iniziata la tua storia con l’Italia, con la lingua italiana? Perché hai iniziato a interessarti a questo mondo, alla lingua?

  • Prima di iniziare vorrei ringraziare per questa opportunità che mi stai dando, di condividere la mia storia perché è un momento speciale per me e questo corso è molto importante in questa mia nuova fase. Allora, iniziamo. Io ho origini italiane. Sono venuta in Svizzera per motivi personali. Sono sempre stata una persona che ha messo al primo posto la carriera ed è per questo che sono andata a vivere a Boston. Poi, si sa, nella vita succedono dei colpi di scena: ho conosciuto una persona che è svizzera. Ci siamo conosciuti in Brasile ed entrambi stavamo viaggiando da quasi due anni. A un certo punto abbiamo deciso di costruire una vita insieme, una famiglia e così siamo partiti per la Svizzera. La cosa curiosa è che questa scelta è avvenuta proprio quando un mio cugino era riuscito a scoprire il paese di origine del mio bisnonno. In realtà, la mia famiglia stava già cercando di scoprire la propria origine, ma proprio in quel momento mio cugino mi ha chiamata dicendomi che era riuscito a scoprire e ad avere il certificato di nascita del nostro bisnonno. In quel momento ho pensato: “Ok, Pri, questo è un segnale, devi andare”. Così, sono venuta qui e inizialmente ho vissuto in Italia, proprio per fare la cittadinanza perché io non desideravo venire qui, sposarmi e vivere legalmente in questo modo. No, io volevo realizzare i miei sogni: costruire una famiglia, ma anche avere la cittadinanza italiana. Sono arrivata qui a ottobre 2022 e a novembre sono partita per l’Italia. Ho vissuto in Piemonte, a Murazzano. Sono stati dei mesi molto speciali, un sogno riuscire ad avere la cittadinanza. Anche la famiglia di mio marito ha origini italiane. Nella parte in cui vivo qui in Svizzera si parla principalmente tedesco e un dialetto locale, ma nella famiglia di mio marito si parla italiano. Sai una cosa? Anche mio marito ha richiesto la cittadinanza italiana e abbiamo fatto il processo insieme. Io sentivo la necessità di parlare italiano, uno, perché era il mio sogno, poi per comunicare con la famiglia di mio marito. L’obiettivo più grande per me era poter comunicare con loro perché mio marito mi traduceva tutto e sempre. Ho pensato: “Questo non può durare a lungo, devo imparare italiano”. Quando ero in Italia, ho chiesto al mio “assesor” se poteva indicarmi un corso di italiano e lui mi ha parlato di Giulia perché la conosce. Ho visto il corso Itália da Giulia e ho deciso di iniziare a studiare italiano. Ho pensato che l’italiano fosse più facile da imparare che altre lingue perché ha un legame con il portoghese, cosa che il tedesco non ha. Io sto studiando con molto amore, con tanta voglia e mi sto divertendo. Tutto questo fa sì che io impari velocemente perché ho un sentimento molto forte che mi spinge a imparare la lingua: l’amore per la mia famiglia e per quella di mio marito.

– Quando hai iniziato a studiare italiano?

  • Ho iniziato a gennaio 2023. Lavoravo molto quindi potevo studiare un’ora al giorno, ma da circa tre mesi, riesco a studiare quattro, cinque ore al giorno. Ora riesco a dedicarmi di più allo studio e devo anche fare una prova di conoscenza della lingua, quindi ho un obiettivo ancora più mirato. Una sera sono andata a cena da sola con i genitori di mio marito. Ero molto preoccupata perché dovevo parlare italiano. È stato molto emozionante perché sono riuscita a parlare autonomamente con loro e quando sono arrivata a casa stavo piangendo.

– Che cosa provavi prima di iniziare a studiare italiano? Ti sei mai detto “non riuscirò mai a imparare italiano”, “è troppo difficile”, o non so, qualche pregiudizio con un corso online?

  • Proprio per essere un corso online, mi chiedevo come potevo imparare a parlare correttamente, ma era un pregiudizio. Ora, a volte, io correggo mio marito quando sbaglia delle cose grammaticali e lui mi dice “Mio Dio, ora parli meglio di me”. Divertente, vero? Una cosa che a me piace molto del corso è il quaderno virtuale, in Instagram. Lì, faccio i miei post, parlo e ricevo le correzioni sulla mia pronuncia. Nel modo in cui il corso è sviluppato, io sento completa sicurezza che sto imparando in modo corretto perché ricevo correzioni sia nella parte scritta, sia nella parte orale.

– Quando hai fatto il riconoscimento della cittadinanza studiavi già italiano?

  • No, avevo provato, ma lavoravo molto e studiavo solo nel fine settimana. Provavo a parlare con le persone.

– E poi, da quando hai iniziato a studiare italiano, sei già andata in Italia? Hai notato una differenza tra il non parlare la lingua, quando stavi facendo il riconoscimento, e ora che parli?

  • Bella domanda perché mi dai l’opportunità di condividere una bella esperienza. Allora, io cercavo di ascoltare le persone perché non parlavo. Trovavo fantastico ascoltare perché l’italiano è una lingua bella. Quando sono tornata in Italia, già con la cittadinanza, sono andata a Ferrara perché è la città dov’è nato il mio bisnonno e volevo conoscere la sua casa. Volevo confermare l’indirizzo di casa per vedere veramente la sua casa. Allora, sono andata in comune e ho iniziato a parlare con i funzionari. Mi sono presentata in italiano e mi hanno accolta benissimo perché per loro era fantastico il fatto di io essere lì per ricercare le mie origini. Mi hanno aitata tanto. Ho passato tre ore in comune con loro, conversando e verificando l’indirizzo e se la casa dove mio bisnonno viveva era proprio quella. Quando sono uscita dal comune, stavo piangendo perché ero riuscita a parlare ed ero felice. Poi, sono andata a vedere la casa ed è stata un’altra esperienza. Quindi, quella Priscila che solo ascoltava, cercava di capire, ma non parlava, in quel momento stava parlando, interagendo ed è stato speciale. Poi, ho chiamato mia mamma per raccontare.

– Tornando un po’ indietro, ognuno di noi ha la propria esperienza famigliare ed è diversa. Per esempio, nella mia famiglia si è sempre saputo che avevamo origini italiane, ma non si è mai parlato di questo. Era come se la loro vita fosse iniziata in Brasile, nessuno parlava di quello che era accaduto in Italia. Nella tua famiglia, com’era vissuto questo?

  • Era molto simile, cioè nessuno parlava molto, ma io e mio cugino siamo sempre stati curiosi. Noi prendevamo un quaderno e cercavamo di ricostruire il nostro albero genealogico, chiedendo chi era tua nonna, tuo nonno, ecc. e da dove venivano. Parlando con i nostri nonni, abbiamo scoperto da che parte avevamo origini italiane. Dalla parte di mia mamma, entrambi erano di origine italiane. Poi, ho scoperto che anche dalla parte di mio papà. Ma sai, scoprire che vengono dall’Italia è una cosa, ma poi capire esattamente dove sono nati è difficile così, avevamo sempre questa cosa in testa, ma era molto oscuro. Ogni tanto parlavamo di questo, principalmente io e mio cugino perché era il nostro sogno avere la cittadinanza.

– La sensazione era che questa storia, il venire dall’Italia, era mezzo velato, non si parlava di questo perché di solito, quando arrivavano in Brasile veniva proibito di parlare in italiano e probabilmente a loro mancava molto la famiglia, l’Italia, ecc. Quando chiedevi delle curiosità ai tuoi nonni, sentivi questo?

  • Sì, lo sentivo. L’unica cosa che mi ricordo che lui raccontava è che veniva dalla guerra. E io mi chiedevo “come faccio a scoprire di da dove viene, se tutto quello che so è questo?”. Per questo, quando noi cerchiamo di scoprire le nostre origini, chi siamo, dimostriamo interesse in questo, loro ci accolgono bene e ci aiutano. È molto interessante come funziona.

– Siamo giunte all’ultima domanda. Facendo un viaggio nel passato, se potessi tornare indietro nel tempo, prima del riconoscimento della cittadinanza, che cosa diresti a te stessa in relazione allo studio della lingua italiana?

  • Penso che mi direi di iniziare prima. Ora ho iniziato per necessità. Quando ero adolescente, ho studiato per tre mesi, ma non ricordo nulla. Per me, l’inglese era una priorità e mi ha occupato tutto il tempo. Ma, se potessi darmi un consiglio al passato, forse sarebbe quello di non sostituire l’italiano per l’inglese. Forse, ora imparerei più velocemente. Ma dovevo iniziare all’ora perché avrei potuto praticare con mio nonno e fargli un regalo. Forse, tornando indietro, avrei potuto dare anche a mio nonno questo regalo della cittadinanza; penso che sarebbe stato molto speciale per lui. Quindi, forse è meglio non rinviare il sogno. Se è un sogno, iseguilo. Non serve aspettare che diventi una necessità perché potrebbe essere un bel regalo per te e per la tua famiglia.

– Grazie. Abbiamo terminato la nostra conversazione. Vuoi aggiungere qualcos’altro?

  • Ringraziare. Penso che devo ringraziare. Non solo Giulia, ma tutto il team perché aiutate tanto le persone, non solo a parlare italiano, ma anche a conquistare il loro sogno. E questo non ha prezzo. Quindi, devo ringraziare perché sono molto felice e voglio continuare a studiare italiano.

Leia mais:

A sua dose semanal de italiano

Cadastre-se para receber a minha newsletter semanal com artigos de blog, notícias, Momento Italiano e muito mais!