Pesquisar
Close this search box.

“Rendere omaggio alla mia famiglia era il mio grande sogno”

Storia di Débora Coldibelli

Quando si inizia a cercare il proprio passato, non si finisce mai di scoprire cose nuove. È quello che è successo a Débora Coldibelli. Ricostruire la storia della sua famiglia sembrava essere un rompicapo, ma con audacia e pazienza, è riuscita ad assemblare tutti i pezzi per realizzare il suo sogno più grande: rendere onore a quella parte della famiglia che più di un secolo fa abbandonò l’Italia e gli affetti più cari per partire in direzione di una meta sconosciuta, ma che gli avrebbe garantito una certa fortuna.

Intervista di Consuelo Peruzzo

– Ciao Débora! Che piacere vederti. Grazie per avermi concesso del tempo. Potresti presentarti?

  • Ciao Consuelo. Sì, certo. Mi chiamo Débora, ho 42 anni e vivo a Bologna da aprile 2022.

– Sei di origine italiana, vero?

  • Sì, la mia famiglia è di origine italiana, ma io non ho mai saputo la loro storia perché era un tema di cui nessuno parlava. Mio papà e i miei zii non sapevano quasi nulla dell’arrivo della mia famiglia in Brasile e mio nonno non ha mai parlato di questo evento con noi. Di preciso, non so spiegare il motivo di questo silenzio. Forse, perché è qualcosa di molto distante da noi, dato che chi è arrivato in Brasile erano i nonni di mio nonno. O, forse, non si voleva parlare dell’Italia perché provocava in loro un certo dolore, una sofferenza. Avevano lasciato la loro famiglia, gli amici, la loro terra ed erano partiti senza sapere se un giorno sarebbero ritornati per poterli riabbracciare.

– È stato facile trovare informazioni sulla tua famiglia? So che alcune persone riescono a ottenere informazioni facilmente, attraverso dei documenti che i loro nonni hanno conservato.

  • Per me non è stato facile. Quando ho iniziato a interessarmi alla storia della mia famiglia, nel 2010, mio nonno già non era più tra di noi. Non avevo nessuno a cui chiedere delle indicazioni così, ho iniziato a fare delle ricerche in internet, a cercare dei documenti e dopo circa 10 anni, con l’aiuto di mio papà e dei miei cugini, siamo riusciti a costruire la storia della famiglia Coldibelli fino al 1750.

– Wow! Fantastico! Avete fatto un lavoro di archivio impressionante. E perché l’hai fatto? Avevi qualche obiettivo specifico?

  • Sì, è stato un lavoraccio. All’inizio il mio unico interesse era poter avere quel famoso passaporto rosso, avere la libertà di andare e venire, la possibilità di vivere in altri paesi senza troppa burocrazia. Tuttavia, ad ogni nuovo pezzo del rompicapo della storia della mia famiglia che incontravamo, io sentivo che stavo creando un legame con queste persone che fino a prima erano degli sconosciuti. A poco a poco stavo scoprendo cose su me stessa. Stavo, in un certo qual modo, capendo chi sono e sentivo sempre più forte il desiderio di imparare la loro lingua e di conoscere il luogo dove sono nati.

– E cos’è successo? Sei riuscita a colmare questo desiderio?

  • Nel 2018, a dicembre, ho conosciuto Giulia e a gennaio 2019 ho iniziato il corso di italiano con lei. Onestamente, non davo molta speranza a un corso online perché credevo che non si potesse imparare veramente una lingua. E poi, pensavo che non ci fosse interazione tra i compagni. Ma, tutto quello che credevo erano, appunto, solo credenze. Sono rimasta molto sorpresa, positivamente, dal corso di Giulia. Ho capito che con un metodo giusto e con impegno è possibile imparare molto bene una lingua seguendo un corso online. La cosa più bella è che oltre a imparare la lingua, mi sono divertita, emozionata, mi sono riconosciuta in molte caratteristiche degli italiani, ho capito qualcosa in più di me e sulle mie origini. Inoltre, ho conosciuto persone fantastiche che studiavano con me e siamo diventati grandi amici. Ancora oggi fanno parte della mia vita.

– Quindi non è vero che con un corso online non si conoscono i compagni!

  • Confermo che la mia credenza non era fondata! Pensavo che non fosse possibile e invece…

– Bene! E come sei arrivata a Bologna?

  • A settembre del 2021 sono, finalmente, stata riconosciuta come italiana e ad aprile del 2022 sono partita per Bologna insieme a un’amica che ho conosciuto studiando nel corso di Giulia. Anche se è stato la realizzazione di un sogno, il processo di adattamento non è stato per nulla facile.

– Cambiare paese e riniziare tutto, non è mai facile.

  • No. Ma devo dire che il corso di Giulia mi ha aiutata molto. Averlo fatto prima di venire in Italia, ha inciso molto in questo processo. È stato più leggero e meno sofferto. Arrivare qui in Italia parlando già italiano, conoscendo la cultura e il modo di pensare degli italiani, ha facilitato molte cose e mi ha dato molta serenità nell’affrontare alcune situazioni complicate che ho vissuto nei primi mesi.

– Ci fai qualche esempio?

  • Certo! Appena arrivata, proprio durante il primo mese, io e le due ragazze con le quali vivevo, abbiamo preso il Covid. La ragazza che viveva in Italia già da un po’ di tempo, era senza voce quindi io ho chiamato il servizio medico per spiegare la situazione e per capire cosa dovevamo fare. Circa un mese dopo, io ho avuto una crisi allergica molto forte e dovevo andare dal medico. Ho fatto tutto da sola: sono andata allo studio medico, ho spiegato che cosa avevo, il mio storico, le allergie, ecc. Sono uscita dallo studio felicissima perché oltre ad aver capito quello che il medico mi aveva detto, ho ricevuto i suoi complimenti e mi ha anche detto che parlavo molto bene per essere in Italia solo da due mesi.

– Immagino che tu sia stata molto orgogliosa di te. Complimenti!

  • Sì, è vero, ma il momento più speciale l’ho vissuto quanto sono andata nella città dove i miei parenti sono nati. È stato un momento veramente spettacolare e intimo. Sono andata a messa nella chiesa dove la mia famiglia è stata battezzata e ho capito tutto quello che il prete diceva. Ho parlato con le persone per strada, ho scoperto la storia del paesino e grazie alle persone che vivono qui e principalmente grazie al personale del Comune, sono riuscita a risolvere dei problemi burocratici che potevano compromettere la mia permanenza in Italia. Sono stati tutti molto gentili e mi hanno accolta molto bene quando ho spiegato chi ero e perché mi trovano proprio lì. Vedere la casa della mia famiglia, il luogo dove loro tutto ha avuto origine, è stato molto toccante. Sentivo che mi stavo connettendo con il mio passato e le mie origini.

– Posso solo immaginare l’emozione che si prova nello scoprire una parte di noi che fino a qualche anno prima era completamente sconosciuta. Purtroppo, molti discendenti di italiani non riescono a scoprire chi era la loro famiglia, da dove venivano e mi sembra che questo provochi un po’ di smarrimento, di frustrazione.

  • Guarda, io ho iniziato a studiare italiano per piacere, ma anche perché dovevo riscattare le mie origini. Sentivo la voglia, il desiderio di onorare tutti gli sforzi che la mia famiglia ha fatto e parlare italiano quando sarei stata riconosciuta come cittadina italiana, era un modo di ringraziarli e onorarli. Quando mi guardo indietro, sono certa di aver fatto la scelta giusta, nel momento giusto. Se non avessi iniziato a studiare italiano, prima di sapere se, o quando, fossi venuta in Italia, sono sicura che sarei tornata in Brasile dopo i primi mesi. Sai, iniziare tutto nuovamente, in un nuovo Paese, non è facile e se non si parla la lingua o non si conosce un po’ la cultura, è facile smarrirsi e sentire una certa frustrazione.

– Lo so bene! Per concludere, che consiglio ti senti di dare a coloro che vorrebbero cambiare vita, magari venendo proprio in Italia?

  • Il consiglio che mi sento di dare a coloro che sognano di vivere in Italia o che vogliono solo conoscere il Paese e le loro origini è di iniziare a studiare fin da subito. Ti assicuro che se una persona capisce e comunica in italiano, vivrà un’esperienza ancora più intensa, più emozionate e non si pentirà mai di aver imparato questa lingua.

– Débora, ti ringrazio tanto per il tempo che mi hai dedicato e spero che il tuo sogno continui a lungo. Sono molto felice che tu sia riuscita a concretizzarlo e che tu abbia riscoperto una parte di te che si era nascosta per bene. Grazie.

Come avete letto, Débora ora vive a Bologna e giorno dopo giorno sta cercando di costruire la vita che desidera. Non è facile cambiare paese, affrontare tutti i problemi burocratici, ma a volte i nostri sogni e desideri sono più forti e vivi di qualsiasi problema. Débora è riuscita ad affrontare varie difficoltà che si sono messe nel suo cammino, parlando, comunicando e conoscendo persone. E ha fatto tutto da sola parlando in italiano!

Leia mais:

A sua dose semanal de italiano

Cadastre-se para receber a minha newsletter semanal com artigos de blog, notícias, Momento Italiano e muito mais!