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La Pasqua in Italia: tra tradizioni e cultura

La Pasqua è una delle celebrazioni cristiane più importante e porta con sé l’inizio della primavera, una delle stagioni dell’anno più attese dagli italiani. Dopo il freddo e scuro inverno, la Pasqua segna l’inizio della nuova stagione, allegra e colorata.

In Italia, le celebrazioni pasquali iniziano il venerdì Santo e finiscono il lunedì dopo Pasqua. Ogni regione, città e comune hanno le proprie celebrazioni e tradizioni, e cambia molto dal nord al sud del Paese. Esistono, comunque, alcune tradizioni in comune come, per esempio, la Via Crucis, ma il modo in cui viene svolta cambia tantissimo.

Il venerdì Santo rappresenta la passione e la crocifissione di Gesù e in molte città si svolge una processione per ricordare tutte le tappe del cammino che Gesù fece. In tutta Italia esistono varie processioni, alcune più famose di altre, e vale la pena evidenziarne alcune.

PROCESSIONE DELLE MACCHINE

La “Processione delle macchine” ha luogo a Vercelli, in Piemonte e si narra che questo rituale ebbe inizio nel 1759. Tuttavia, è solo a partire dal 1800 che si trasforma nel modo in cui lo conosciamo oggi. Nella notte del venerdì Santo, nove grandi statue di legno che rappresentano la passione di Cristo vengono trasportate a spalla dai fedeli delle antiche “confraternite eusebiane”, vestiti con un costume tipico. La processione inizia nella Basilica di Sant’Andrea, continua per le vie della città e ritorna in basilica.

Viene chiamata “Processione delle macchine” perché secondo la tradizione di questa città, una volta il sostantivo macchina era utilizzato per indicare un gruppo di statue che rappresentavano un momento della passione di Cristo. Originariamente, si usava questa parola per indicare la barella in cui si trasportavano i malati. Poi, è stata usata per identificare la base di legno della statua e, in una fase successiva, per indicare la statua nella sua totalità. Le macchine rappresentano: Gesù nell’orto degli ulivi, Gesù alla colonna, l’incoronazione di spine, l’Addolorata, la Flagellazione, Gesù morto, l’Ecce Homo, Gesù sulla croce e La Crocifissione.

PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO

La “Processione del Cristo Morto” avviene a Gubbio, una città dell’Umbria. Anche questa processione si svolge il venerdì Santo ed è considerata una delle più antiche d’Italia. La “Processione del Cristo Morto” coinvolge la partecipazione di tutta la città ed è diventato uno degli eventi più importanti, tanto da attrarre molti turisti italiani e stranieri.

Una delle particolarità di questo evento sono i partecipanti delle confraternite, chiamati gli incappucciati a causa del vestito che indossano, che copre completamente la testa e la faccia. Gli unici suoni permessi durante la processione sono il canto del “Miserere”, un cantico malinconico e misericordioso, e quello delle battistrangole uno strumento di legno con un battente in ferro che muovendolo con un movimento circolare veloce, producono un fracasso discreto.

LA PASQUA IN TAVOLA

Chiaramente, non possiamo trascurare la parte culinaria. Ogni regione ha le proprie tradizioni e piatti tipici, ma c’è un elemento comune il tutt’Italia: l’agnello. L’agnello è il simbolo della Pasqua e si mangia la domenica a pranzo, giorno in cui è permesso mangiare la carne.

Secondo le tradizioni più antiche, durante la quaresima i credenti non potevano mangiare carne, né cose zuccherate, né bere alcool, poiché questo periodo rappresentava la purificazione del corpo in preparazione alla Pasqua. Tuttavia, ci sono solo due giorni in cui effettivamente è proibito mangiare la carna: il mercoledì delle Ceneri e il venerdì Santo.

Molti fedeli, per scelta propria, non mangiano carne tutti i venerdì, durante la quaresima. È comune vedere nelle tavole degli italiani, piatti di pesce o frutti di mare durante tutto questo periodo, ma devono essere cucinati in modo semplice per non indurre nel peccato di gola.

La domenica di Pasqua, le tavole degli italiani si riempiono di cibo, dopo aver passato un periodo di restrizione: carne, uova, verdure e cioccolato non possono mancare in tavola. Le famiglie si riuniscono per degustare il cibo e stare insieme. Le uova di cioccolato sono obbligatorie, principalmente per i bambini che non vedono l’ora di aprirle per scoprire la sorpresa che c’è all’interno e mangiare la cioccolata.

Molte famiglie hanno come tradizione dipingere le uova (di gallina), nasconderle in casa o in giardino e creare una caccia al tesoro per i bambini. Il premio finale è l’uovo di cioccolato tanto desiderato.

Ci sono due piatti tipici che segano l’epoca pasquale: la “torta pasqualina” e la “colomba pasquale”. La “torta pasqualina” è una torta salata tipica della Liguria. È composta da due dischi di pasta sfoglia e ripiena di bietole, ricotta e uova sode. Una bontà unica!

La “colomba pasquale” è un dolce a forma di colomba, molto morbido e con una copertura di zucchero e mandorle. Tutte le famiglie italiane finiscono il pranzo pasquale mangiando questo dolce.

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