Può sembrare una stupidaggine, ma non lo è. I colori sono importanti in tutte le culture perché fanno parte della loro identità, della loro storia, parlano di com’è una società, a che cosa crede la gente. Insomma, i colori hanno un alto valore simbolico e, quando andiamo in un altro Paese, bisogna conoscere questi codici per evitare di essere visti con occhi strani o pensare che gli altri siano strani senza sapere il perché.
La storia dei colori ha un’origine sociale. È la società che gli attribuisce un significato, che gli dà un codice e un valore a seconda del momento storico. Questo è il motivo per il quale i colori hanno una grande importanza socio-culturale, perché spiegano il contesto d’ogni società dal punto di vista religioso, politico, sociale, etnico, e, addirittura, economico.
Come nel caso dell’Italia, che durante il Rinascimento ha espresso la ricchezza e fecondità di questo periodo storico tramite l’arte e la qualità e varietà dei colori degli artisti del momento, come Filippo Brunelleschi, Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio, Donatello…
Inoltre, i colori possono essere uno strumento di comunicazione non verbale molto forte. In Cina, ad esempio, il bianco è il colore del lutto, in alcune culture indiane significa infelicità, ma nel mondo occidentale fa riferimento alla pace, ed è anche il colore dei dottori, degli infermieri, delle spose e degli angeli. Vediamo specificamente che significato hanno i colori in Italia, raggruppati in tre grandi segmenti.
1. Abbinare la vita con i colori a seconda della stagione
In Italia, così come in molti Paesi europei, le persone si vestono e abbinano le loro cose di casa (lenzuoli, tovaglie e altri ornamenti) a seconda delle stagioni. In autunno, i colori che prevalgono sono quelli della terra e delle foglie che cadono dagli alberi. Per esempio, i toni del marrone e del beige sono molto usati, così come il verde scuro, il rosso terracotta.
L’autunno è quella stagione del cambiamento, in cui si abbandonano i colori accesi dell’estate e ci si prepara per la transizione verso la stagione invernale. Infatti, in inverno si usano tonalità sobrie come il grigio, il nero e altri toni scuri. I colori intensi e vivi non sono presenti nel guardaroba degli italiani.
Questi colori riniziano a comparire in primavera, per omaggiare l’inizio della bella stagione, dei prati fioriti, dei nuovi colori della natura, delle giornate che si allungano.
In estate si privileggiano i colori molto accesi e forti, come il giallo, l’azzurro, il bianco, ecc.
Ogni stagione ha un’influenza emotiva sulle persone e può cambiare anche il modo in cui ci sentiamo. Anche i colori influiscono sul nostro umore. Normalmente le persone sono più attive e dinamiche durante la bella stagione e sentono la voglia di esprimere questi sentimenti anche attraverso vestiti e gioielli più colorati. Mentre durante le stagioni più fredde e buie, c’è quasi un sentimento di letargo, del rimanere a casa.
2. I colori e la moda in Italia, Paese in cui lo stile e l’estetica fanno parte della quotidianità
I colori sono diventati fondamentali nel mondo della moda da quando i più importanti marchi hanno cominciato a identificarsi con delle tonalità specifiche che poi sono diventate iconiche e si sono mantenute nel tempo. Ad esempio, Giorgio Armani ha creato il suo proprio colore, il “greige”, una via di mezzo tra il grigio e il beige. Per questo stilista, probabilmente il più importante e famoso della moda contemporanea italiana, questo colore significa neutralità e raffinatezza, un lusso senza esagerazioni.
Un altro esempio è il “rosso Valentino” che identifica il colore rosso usato dallo stilista Valentino e che si associa all’eleganza e passione.
Nel mondo della moda i colori creano un’identità:
- Bianco: comunica purezza, luce e perfezione.
- Rosso: riflette emozioni fra cui provocazione, passione e sicurezza immediata.
- Giallo: felicità e allegria, gioia ed energia.
- Arancione: calore, entusiasmo ed energia. Riflette uno stato d’animo positivo.
- Rosa: amore puro, tenerezza e dolcezza.
- Viola: è collegato con la fantasia e il lusso.
- Blu: simbolo della produttività e dinamicità
- Verde: natura, pace e tranquillità.
- Marrone: sicurezza, stabilità e affidabilità.
- Grigio: un colore riservato che non esprime molte emozioni.
- Nero: distinzione ed eleganza.
3. I colori e la superstizione
Ogni Paese ha delle credenze e rituali che non sono tanto razionali, ma che influiscono sul pensiero e sulla condotta delle persone. In Italia, un sinonimo di superstizione è “scaramanzia” ed è più presente in alcune regioni piuttosto che in altre, ma in ogni caso i colori hanno il loro significato anche da questo punto di vista:
- Rosso: si collega al fuoco e alla passione, alla collera, al pericolo e alla distruzione. Per proteggere i bambini contro il malocchio (la superstizione in cui lo sguardo produce effetti negativi sulla persona osservata), si usano pezzi di panno o amuleti colore rosso.
- Giallo: è il colore del disordine e della follia. Ma, per molti contadini, se prevale il giallo in un arcobaleno, l’anno per la raccolta del frumento sarà favorevole.
- Arancione: è il colore del calore, del fuoco ed è legato alla creattività.
- Verde: è il colore della speranza; il verde scuro però simboleggia l’invidia e la gelosia, per questo esiste la frase “è verde d’invidia.”
- Blu: infonde serenità e calma, ma è anche il colore dell’abbandono e della tristezza.
- Viola: rappresenta la magia e il mistero; è anche il colore della nobilità, l’intelligenza, la saggezza e l’arte. Per gli artisti del teatro però, il viola porta sfortuna.
- Nero: è collegato a tutto quello che indica il male, paura e distruzione, per quello si usa in frasi come “magia nera”, “disperazione nera”, “venerdì nero”.
- Bianco: esprime purezza, bontà, spiritualità e speranza per il futuro. Esiste però una superstizione particolare legata a questo colore, in cui se vedi un cavallo bianco per Capodanno è presagio di guai.